Dalla pianta al rimedio: il viaggio di un’erba officinale

Rimedi erboristici con erbe officinali

Dietro ogni tisana, ogni goccia di tintura o ogni olio essenziale, c’è una storia che inizia molto prima di arrivare nel tuo flacone o nella tua tazza. 

È la storia di un viaggio silenzioso e affascinante: quello di un’erba officinale che, partendo da un piccolo seme, attraversa stagioni, mani esperte e antichi saperi per trasformarsi in un rimedio naturale

Scopri come nasce un preparato officinale, passo dopo passo, dal campo al laboratorio.

Origini e coltivazione

La fase iniziale del ciclo colturale comprende la preparazione del terreno e la piantagione dei semi o il trapianto delle piantine. La coltivazione può avvenire in pieno campo o in serra, con tecniche che variano a seconda della specie e della destinazione d’uso della pianta. La coltivazione moderna si privilegiano sistemi di coltivazione biologica o biodinamica, che escludono l’impiego di pesticidi e fertilizzanti di sintesi, rispettando la biodiversità e i cicli naturali del suolo. La coltivazione prevede un attento controllo dell’irrigazione, del diserbo e della difesa fitosanitaria, adottando metodi di lotta integrata e tecniche di rotazione colturale per mantenere la fertilità del terreno.

Le condizioni pedoclimatiche, come temperatura, esposizione solare, altitudine, composizione del suolo e disponibilità idrica, influenzano in modo determinante la crescita e la biosintesi dei principi attivi. La stessa specie può infatti presentare variazioni significative nel contenuto di metaboliti secondari (oli essenziali, alcaloidi, flavonoidi, tannini, ecc.) a seconda dell’habitat in cui viene coltivata.

Periodo di raccolta e selezione

La raccolta rappresenta una fase fondamentale nel ciclo produttivo delle erbe officinali, poiché da essa dipende la concentrazione e la qualità dei principi attivi contenuti nella pianta. Ogni specie vegetale presenta un proprio periodo balsamico, ossia il momento in cui il contenuto di sostanze funzionali raggiunge il massimo livello. Raccogliere troppo presto o troppo tardi può compromettere l’efficacia, poiché la quantità e la composizione dei composti bioattivi variano sensibilmente durante il ciclo vitale della pianta.

In generale, si raccolgono:

  • fiori prima della piena fioritura
  • foglie, in primavera 
  • radici e rizomi in autunno o all’inizio della primavera, quando le sostanze nutritive si concentrano nelle parti ipogee
  • semi e frutti a completa maturazione
  • cortecce in primavera, durante la ripresa vegetativa
  • gemme in fase di rigonfiamento, quando sono metabolicamente più attive.

La modalità di raccolta varia a seconda della scala produttiva. Nelle produzioni artigianali o a piccola scala si preferisce la raccolta manuale, che permette di selezionare accuratamente le parti migliori e preservare l’integrità dei tessuti vegetali. Nelle coltivazioni estensive si impiegano invece macchinari specifici, come barre falcianti, aspiratori o scuotitori, che consentono una raccolta omogenea e tempestiva, riducendo i tempi di lavorazione e il rischio di degradazione dei principi attivi. 

Dopo la raccolta il materiale vegetale viene trasportato al laboratorio di trasformazione o al centro di prima lavorazione, dove avvengono le operazioni preliminari: pulitura, cernita ed eventuale separazione delle parti non idonee

Trasformazione ed essiccazione

A questo punto il materiale può essere lavorato fresco oppure essiccato. 

Preparazioni officinali come le tinture madri e gli oli essenziali ad esempio, sono prodotti con materiale vegetale fresco subito dopo la raccolta.

L’essiccazione ha lo scopo di ridurre l’umidità al di sotto del 10–12%, valore che inibisce la proliferazione microbica permettendo così la conservazione a lungo termine.

Si può essiccare:

  • naturalmente, in ambienti ventilati e ombreggiati, evitando l’esposizione diretta ai raggi solari;
  • artificialmente, mediante essiccatoi statici o dinamici con controllo automatico di temperatura, umidità e flusso d’aria.

Per le specie più sensibili al calore si adottano sistemi con macchinari a bassa temperatura o sotto vuoto, che consentono di preservare oli essenziali e composti volatili. 

Dalla materia prima al rimedio

Dalle erbe officinali si possono ottenere numerose produzioni, ognuna con caratteristiche e finalità specifiche. Le principali tecniche di lavorazione sono le seguenti:

  • Taglio tisana: consiste nel ridurre il materiale vegetale essiccato in frammenti di dimensioni omogenee, adatti alla preparazione di infusi e decotti.
  • Macerazione idroalcolica: è la tecnica impiegata per la preparazione di tinture madri e tinture officinali. La combinazione di acqua e alcol permette di estrarre una vasta gamma di composti fitocomplessi, assicurando una buona conservazione del prodotto e una lunga stabilità nel tempo.
  • Estrazione con glicerina: utilizzata per la produzione di macerati glicerici o gemmoderivati, ottenuti da gemme e tessuti meristematici. La glicerina, agendo come solvente delicato, consente di mantenere intatte le proprietà vitali delle parti più giovani della pianta.
  • Distillazione in corrente di vapore: è la tecnica classica per la produzione di oli essenziali.
  • Estrazione a secco o con fluidi supercritici: viene riservata alla produzione di estratti secchi titolati di elevata purezza. Questi metodi consentono di ottenere preparati standardizzati, concentrati e facilmente dosabili, ideali per l’impiego in integratori e formulazioni fitoterapiche.

Prima della commercializzazione, ogni preparazione è sottoposta a rigorosi controlli qualitativi: analisi microbiologiche, verifiche di purezza e conformità ai parametri previsti dalle Farmacopee o dalle normative europee. Ogni lotto è inoltre tracciato riportando l’origine della pianta, il periodo di raccolta, le condizioni di lavorazione e i parametri di controllo qualitativo. Questo permette di garantire la standardizzazione e la qualità certificata dei prodotti finiti, elementi indispensabili per un corretto utilizzo in ambito fitoterapico e cosmetico.

Usi e applicazioni

Le piante officinali e i loro preparati trovano impiego in numerosi ambiti, grazie alla varietà dei principi attivi e alle diverse modalità di utilizzo. I principali settori di applicazione sono:

  • Erboristico e fitoterapico: le tinture madri, gli estratti secchi, i gemmoderivati e altre preparazioni officinali vengono impiegati nella formulazione di integratori alimentari in forma di capsule, compresse, sciroppi o gocce. Questi preparati officinali sono destinati a favorire il benessere fisiologico dell’organismo, supportando le naturali funzioni di organi e apparati (digestivo, circolatorio, nervoso, respiratorio, ecc.), in un’ottica di equilibrio e benessere.
  • Cosmetico: le erbe officinali vengono utilizzate nella produzione di creme, unguenti, oli da massaggio e acque aromatiche, sfruttando le loro proprietà lenitive, antiossidanti, purificanti e rigeneranti. Gli estratti vegetali e gli oli essenziali derivati da piante officinali rappresentano una risorsa preziosa per la cosmetica naturale, in cui l’efficacia delle sostanze attive si unisce alla compatibilità cutanea e alla sostenibilità delle formulazioni.
  • Alimentare: numerose piante officinali vengono impiegate per la produzione di tisane funzionali e infusi, ma anche come ingredienti aromatici in liquori, amari e altre preparazioni alimentari come condimenti, salse, etc.

Tradizione e innovazione

Il mondo delle erbe officinali si fonda su un equilibrio costante tra sapere tradizionale e innovazione scientifica. Le conoscenze tramandate nei secoli, nate dall’osservazione empirica e dall’esperienza erboristica, costituiscono ancora oggi la base della moderna fitoterapia e della produzione di rimedi officinali ed erboristici. La ricerca scientifica conferma e approfondisce le proprietà terapeutiche delle piante officinali, identificando i meccanismi d’azione dei loro metaboliti e aprendo la strada a nuove applicazioni in campo fitoterapico, cosmetico e nutraceutico. Questa sinergia tra tradizione e innovazione rappresenta la vera forza dell’erboristeria contemporanea: valorizzare la saggezza delle pratiche antiche, integrandola con tecniche moderne e conoscenze scientifiche, per offrire rimedi naturali efficaci, sicuri e sostenibili.

In ogni goccia di tintura, in ogni tisana o preparato officinale, si ritrova l’essenza di questo viaggio: la forza discreta delle piante officinali al servizio della salute e dell’armonia con la natura!

Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo. 

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