La Malva è una pianta che cresce spontanea e che si può riconoscere facilmente grazie ai suoi bellissimi fiori violacei.
In Erboristeria è utilizzata per il suo benefico effetto sulle mucose di stomaco, intestino e cavo orale. Viene spesso usata sotto forma di tisane e infusi. Ecco una piccola guida.
Tisana Malva: proprietà e benefici
La tisana alla Malva (Malva sylvestris L.) si mostra:
- Emolliente
- Lenitiva
- Dolcemente lassativa
La Malva, grazie al suo contenuto di mucillagini, è da sempre considerata un valido rimedio emolliente. Fiori e foglie dal forte contenuto mucillaginoso, infatti, esercitano sulle mucose un’azione lenitiva importante.
A cosa serve e a cosa fa bene?
Considerata da sempre come un valido rimedio per la regolarizzazione del transito intestinale, facilitando l’evacuazione delle feci ed esercitando un’azione depurativa, diminuendo il contatto e l’assorbimento delle sostanze tossiche ingerite.
Qual è il meccanismo d’azione della Malva?
Le mucillagini della Malva entrando a contatto con l’acqua si rigonfiano e creano un sottile gel protettivo che riveste le pareti dello stomaco.
Aiutano a calmare le infiammazioni che possono raggiungere l’esofago causando il reflusso e aiuta a lenire gola e cavo orale che spesso subiscono le ripercussioni della gastrite.
Inoltre le mucillagini, una volta all’interno dell’intestino, accumulano acqua aumentano di volume, stimolando così la peristalsi e favorendo il transito intestinale in modo meccanico.
E’ un rimedio molto delicato, non irritante, è perciò indicato come rimedio per la stitichezza di bambini, anziani e donne in gravidanza e allattamento.
Come si prepara?
Lo sapevi che il modo migliore per utilizzare la Malva è quello di preparare un macerazione a freddo in acqua?
-Il calore infatti distrugge gran parte delle MUCILLAGINI in essa presenti, ossia le sostanze dalla preziosa azione lenitiva sulle mucose di vie respiratorie, apparato digerente e in generale sulla pelle.
-Mentre l’Alcool non le estrae proprio.
Come fare la Tisana alla Malva in modo corretto?
La preparazione non prevede un infuso e nemmeno un decotto (per approfondire queste tecniche estrattive, ecco che differenza c’è tra tisane, infusi e decotti). Il modo più corretto per estrarre i principi attivi della Malva è quello di fare una macerazione fredda:
Ricetta
Mettere 2-3 cucchiai da tavola, di foglie e fiori di Malva in taglio tisana, in un pentolino con 500 ml di acqua a temperatura ambiente. Coprire con un coperchio e lasciare a riposare tutta la notte (o anche 4-5 ore) successivamente filtrare e bere.
Con questa particolare tecnica si estrae una più grande concentrazione di mucillagini.
Nota: Si può aggiungere alla nostra ricetta fatta in casa un po’ di miele, un abbinamento perfetto che addolcisce la bevanda e la arricchisce di tutte le proprietà benefiche che il miele mostra a livello gastro-intestinale.
Dosi e quando berla
La tisana alla Malva, preparata con macerazione a freddo, si può bere al momento o versare all’interno di una borraccia per poterla facilmente portare con sé al lavoro, a scuola, in palestra, insomma ovunque.
Quando prenderla per usufruire dei suoi effetti benefici?
- Per malesseri a livello di stomaco: bere durante il giorno, meglio se prima dei pasti.
- Per transito intestinale irregolare: bere preferibilmente alla sera, prima di andare a dormire o, in caso, anche al mattino.
- Per il benessere del cavo orale e delle prime vie respiratorie: bere più volte, durante l’arco della giornata.
Controindicazioni
In letteratura non sono segnalati effetti collaterali alle dosi indicate, fatta eccezione di particolari situazioni di sensibilità individuale.
Si sconsiglia l’assunzione se in terapia con medicinali salvavita, in quanto l’alto contenuto di mucillagini della Malva può ridurre l’assorbimento dei farmaci.
Questo articolo è a puro scopo informativo, si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica, e non vuole essere in alcun modo di natura prescrittiva. Prima dell’utilizzo di qualsiasi rimedio naturale chiedere consiglio al proprio medico curante
Fonti:
- Campanini E., 2014, Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Ed. Tecniche Nuove.
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