E’ sempre il momento giusto per godersi una buona tazza calda di tisana o di infuso. Un dolce momento di relax che dona sollievo al corpo ed all’anima.
Si sente parlare molto spesso di queste due preparazioni, utilizzando indifferentemente i termini tisana ed infuso come sinonimi. Ma non è propriamente corretto in quanto ognuno indica una preparazione ben precisa.
Cos’è una tisana?
Con il termine tisana si intende una preparazione costituita da una miscela di due o più erbe in cui si utilizza l’acqua come solvente per estrarre i principi attivi delle piante scelte nella formulazione.
Generalmente per preparare una buona tisana è consigliabile utilizzare non più di 5/6 erbe, in quanto non è facile prevedere l’entità e la quantità dei principi attivi che si estraggono mescolando tra di loro più droghe: più piante si utilizzano infatti, più aumenta la probabilità di non raggiungere la concentrazione minima di principi attivi responsabili dell’attività che si vuole ottenere. Si avranno tante piccole concentrazioni di principi attivi, ma nessuna sufficiente ad esplicare un’azione salutistica.
Le varie erbe che compongono una tisana si distinguono in:
- Remedium cardinale (o rimedio base) costituito da una o più piante specifiche per il trattamento salutistico che si vuole ottenere;
- Adiuvans (o coadiuvante) costituito da una o più piante che, per sinergia, rinforzano l’azione del rimedio base;
- Contituens (o complemento) costituito da piante che migliorano l’aspetto della miscela;
- Corrigens (o correttore) costituito da droghe che conferiscono alla tisana un sapore gradevole.
La Tisana si può estrarre in tre modalità denominate appunto Infuso, Decotto, Macerato.
Infuso, quali particolarità?
Come si prepara? Si pone la droga, in quantità adeguata, in acqua bollente coprendo poi il contenitore e lasciando il tutto a contatto per un periodo di tempo che va, di solito, dai 10 ai 20 minuti. Quindi si filtra con un colino spremendo il residuo per ottenere il massimo delle sostanze contenute nelle erbe ed aumentare quindi la resa dell’estrazione. E’ una lavorazione che viene riservata a quelle parti di pianta che sono delicate quali fiori, foglie e gemme le quali cedono i loro principi attivi all’acqua calda già dopo qualche minuto.
Con il termine infuso si fa riferimento anche ad una preparazione costituita solo da una pianta in cui si utilizza l’acqua come solvente per estrarne i principi attivi.
Cos’è un decotto e come si prepara?
Il decotto è una tecnica che consiste nel porre le erbe in acqua fredda portando poi il tutto ad ebollizione per un tempo che varia mediamente dai 3 ai 15 minuti, quindi si spegne il fuoco e si lascia riposare la preparazione per altri 5 minuti circa. E’ adatto se si hanno a disposizione droghe costituite da tessuti compatti e poco permeabili come semi, radici, legni o cortecce in cui il solvente ha difficoltà a penetrare ed a solubilizzare i principi attivi.
Come si prepara un macerato?
Il macerato invece consiste nel porre la droga in acqua a temperatura ambiente e lasciando il tutto a contatto per un periodo di tempo variabile a seconda della specie di piante da estrarre. Esso è adatta nell’estrazione di droghe che contengono fitocostituenti termolabili e di piante che contengono le mucillagini.
Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.
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