L’unguento è una preparazione cosmetica semisolida, che non contiene acqua, e formata principalmente da 2 ingredienti: un oleolito e della cera d’api. Una preparazione semplice, genuina e tipica della tradizione popolare.
In questo articolo vi spieghiamo le proprietà e gli usi della Calenduala officinalis e vi proponiamo un tutorial con le indicazioni passo-passo per preparare un unguento alla calendula fatto in casa.
A cosa serve la Calendula
La Calendula (Calendula officinalis L.) mostra proprietà lenitive, disarrossanti ed antipruriginose sulla pelle, mostrando ottimi benefici su:
- lievi scottature sia solari che casalinghe
- punture d’insetto
- pelle secca ed arrossata
Come fare un unguento alla Calendula in casa
Ecco la ricetta per preparare un unguento fai da te.
Innanzitutto prepariamo il nostro oleolito di Calendula, che sarà poi l’ingrediente fondamentale del nostro unguento.
Occorrente:
100 g Fiori essiccati di Calendula
500 ml Olio di Mandorle dolci o olio di Mais
1 manciata Sale grosso
1-2 Sassi, lavati e disinfettati con alcool denaturato (Sì avete letto bene: SASSI)
1 Barattolo di vetro richiudibile
1 Telo di cotone
Procedimento:
- Mettere nel barattolo di vetro 100 g di fiori di Calendula (è importante che siano essiccati per evitare che l’olio irrancidisca o sviluppi muffe).
- Versare 500 ml di olio di mandorle dolci e la manciata di sale grosso (aiuterà la conservazione del nostro olio).
- Mescolare schiacciando bene i fiori verso il fondo in modo da accertarsi che siano tutti immersi nell’olio. In questo arduo compito ti possono aiutare i sassi, immergili nell’olio in modo tale che tengano i fiori schiacciati sul fondo del barattolo (non ti preoccupare, se lavati e asciugati bene, si tratta di materiale inerte).
- Chiudere il barattolo ed esporre al sole per 30 giorni (in estate) oppure tenetelo in luogo caldo ma non esposto direttamente alla fonte di calore (in inverno). Ogni giorno agitare un po’.
- Trascorso il tempo di macerazione utilizzate un telo di cotone per filtrare l’olio (va bene anche un vecchio lenzuolo). Strizzare bene il telo e versare l’olio ottenuto in una bottiglia di vetro scuro.
- L’oleolito si può utilizzare puro sulla pelle oppure come ingrediente nella preparazione di unguenti e creme.
Ora passiamo al nostro unguento alla Calendula.
Occorrente:
45 ml Oleolito di Calendula
5 g Cera d’api
20 gocce Olio essenziale di Lavanda
1 Barattolo di vetro con coperchio in cui preparare l’unguento
Procedimento:
- Versare in un pentolino di acciaio l’oleolito di Calendula e la cera d’api.
- Accendere il fuoco a fiamma bassa e scaldare fino a che la cera non si sarà completamente sciolta all’interno del nostro oleolito.
- Una volta ottenuto un olio limpido, spegnere la fiamma e lasciare a raffreddare per 5 minuti.
- Quindi aggiungere le gocce di olio essenziale di Lavanda e mescolare.
- A questo punto versiamo il tutto nel nostro barattolo di vetro e chiudiamo con il coperchio.
- Attendiamo 1-2 ore e riaprendo il nostro barattolo noteremo che il nostro unguento si è solidificato!!! Ora è pronto per essere sempre a portata di mano!
Alcuni consigli pratici:
- Assicuratevi che i barattoli di vetro e tutti gli utensili che andrete ad utilizzare siano perfettamente asciutti, si sa acqua e olio non si mescolano. Il rischio è quello di non ottenere un buon risultato (per non dire un disastro) oltre ad andare a compromettere la conservazione del prodotto.
- Applicate un’etichetta sia sul vostro unguento che sul vostro oleolito in cui riportare la data di scadenza (6 mesi dalla realizzazione).
- Per ripulire il vostro pentolino: prima di utilizzare l’acqua passate tutte le pareti del pentolino con della carta assorbente e solo successivamente utilizzate acqua calda e detersivo per i piatti. Questo piccolo accorgimento vi permetterà di pulire tutto con più facilità.
Schede Erbe:
Per maggiori informazioni sulle Erbe presenti sull’articolo cliccare sui seguenti link:
Calendula, Calendula officinalis L.
Mandorlo, Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb.
Mais, Zea mays L.
Lavanda, Lavanda officinalis Chaix
Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.
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4 Commenti
Magdalena
15 Febbraio 2024 a 21:41Ciao Michela io sono Magdalena è sono appassionata delle terapie alternative naturali, giorno per giorno provo ad imparare qualcosa molto interessante la tua ricetta, di sicuro sei molto più informata di me perché hai studiato. Io invece studio per conto mio ti volevo dire di verificare la tecnica di amalgamare i prodotti sopra il fuoco perché io fino adesso ho trovato solo al bagno maria. Dicono che fuoco diretto danneggia le proprietà della pianta officinale.
Michela Zonato
23 Febbraio 2024 a 10:37Ciao Magdalena,
Grazie per avermi contattato e per il tuo interesse nella ricetta dell’unguento alla calendula. La tua domanda è molto pertinente e dimostra una profonda attenzione verso la preservazione delle proprietà delle piante officinali, un aspetto fondamentale nella preparazione di prodotti naturali.
La ragione per cui nella ricetta si suggerisce di tenere la fiamma bassa durante l’amalgama dei prodotti, anziché utilizzare il metodo a bagnomaria, è per garantire un controllo delicato e diretto del processo di fusione degli ingredienti, in particolare della base grassa (come l’olio) con la cera e l’estratto di calendula. Il metodo a bagnomaria è effettivamente un’ottima alternativa per evitare il contatto diretto con la fonte di calore e per distribuire il calore più uniformemente. Questo metodo è ampiamente raccomandato nella preparazione di prodotti a base di erbe per le stesse ragioni. Tuttavia, con un controllo attento, è possibile utilizzare anche il calore diretto, purché si mantenga la fiamma al minimo e si presti attenzione a non surriscaldare gli ingredienti.
La scelta tra l’uso della fiamma diretta a bassa temperatura e il bagnomaria dipende da diversi fattori, inclusa la natura specifica degli ingredienti, le preferenze personali e l’esperienza di chi prepara l’unguento. In ogni caso, l’obiettivo rimane quello di preservare al massimo le proprietà benefiche degli ingredienti naturali.
Spero che questa spiegazione abbia risposto alla tua domanda. È sempre bello vedere un interesse così vivo per le terapie naturali e l’apprendimento autonomo. Se hai altre domande o dubbi, non esitare a contattarmi.
Cordialmente,
Michela
Roberta LaTEI
14 Aprile 2024 a 12:10Buongiorno Michela, mi chiamo Roberta. Da quando ho scoperto gli unguenti, sono il mio cosmetico preferito! Facili da fare, con pochi ingredienti, li faccio con diversi oleoliti fatti in casa con erbe che crescono sul mio balcone, cercavo una ricetta con l’oleolito di calendula per verificare che le quantità che ho già trascritto sul mio quadernino di ricette fosse corretta e trovo il tuo articolo dettagliato, preciso e si vede, professionale! Ho un blog e per ringraziarti ti citerò nell’articolo che scriverò su questo oleolito magnifico.
Grazie e buona giornata.
Michela Zonato
22 Aprile 2024 a 10:04Buongiorno Roberta,
Grazie mille per il tuo messaggio entusiasta e per le belle parole! Sono davvero felice che l’articolo sia stato utile e apprezzato.
Grazie ancora e buona fortuna con il tuo blog!
Buona giornata,
Michela