La camomilla è senza dubbio una delle piante officinali più conosciute e amate al mondo. Apprezzata da secoli per le sue proprietà calmanti e digestive, è spesso la prima scelta quando si cerca un momento di relax naturale.
Ma dietro la sua fama si nascondono anche tante domande, curiosità…e qualche sorpresa!
In questo articolo rispondiamo alle domande più frequenti che ci vengono fatte: funziona davvero per dormire? Perché a qualcuno agita invece di calmare? Quale tipo scegliere? Scopri tutto quello che c’è da sapere sulla camomilla, per usarla al meglio ogni giorno.
La camomilla aiuta davvero a dormire meglio?
Spesso si pensa che la camomilla abbia un effetto diretto sul sonno e un effetto sedativo sul sistema nervoso. In realtà, il suo effetto rilassante è indiretto, ed è legato soprattutto al benessere dell’apparato digerente.
La camomilla ha infatti proprietà spasmolitiche e lenitive sul tratto gastro-intestinale. Questo significa che aiuta a rilassare la muscolatura liscia dello stomaco e dell’intestino, contribuendo a ridurre disturbi come gonfiori, tensioni addominali e cattiva digestione.
Quando la digestione è più leggera e priva di fastidi, il corpo si trova in uno stato più rilassato, e di conseguenza, si riposa meglio. La sensazione di benessere addominale aiuta infatti a ridurre la tensione generale, permettendo di addormentarsi più facilmente e di avere un sonno più continuo e profondo.
In conclusione, la camomilla non agisce come un vero e proprio sonnifero, ma può essere un valido alleato per rilassare il corpo e migliorare la qualità del sonno, soprattutto se i disturbi notturni sono legati a una digestione difficile.
Perché la camomilla mi agita invece di rilassarmi?
Anche se la camomilla è universalmente conosciuta per i suoi effetti rilassanti, alcune persone possono sperimentare una reazione opposta, nota come effetto paradosso. In questi casi, invece di favorire il rilassamento, la camomilla può causare agitazione, nervosismo o difficoltà ad addormentarsi.
Questo fenomeno può dipendere da diversi fattori:
- sensibilità individuale o predisposizione genetica: ogni organismo reagisce in modo unico alle sostanze naturali. Alcune persone possono avere una particolare sensibilità ai principi attivi della camomilla, come l’apigenina, che in genere ha effetti lenitivi, ma che in soggetti con stomaco delicato e sensibile può creare piccoli disturbi a livello gastro-intestinale, generando una sensazione di disagio che ostacola il rilassamento.
- allergie o intolleranze: la camomilla appartiene alla famiglia botanica delle Asteraceae, la stessa di piante come l’ambrosia, la margherita e il crisantemo. Le persone allergiche a queste piante possono andare incontro a reazioni crociate, che non si limitano ai sintomi fisici (come prurito, eruzioni cutanee o difficoltà respiratorie), ma possono includere anche irritabilità, ansia o un generale stato di agitazione.
- modalità di preparazione: anche il modo in cui viene preparata la tisana può influenzarne l’effetto. Un’infusione troppo prolungata, oppure l’uso di un dosaggio eccessivo, può portare all’estrazione di sostanze amare e resinoidi contenute nei fiori della camomilla. Questi composti, in concentrazioni elevate, possono risultare lievemente stimolanti o irritanti, soprattutto per chi ha uno stomaco sensibile.
Uso la camomilla solubile, ha lo stesso effetto della tisana?
No, non ha lo stesso effetto. Le camomille solubili in commercio sono costituite principalmente da zuccheri, dolcificanti e aromi artificiali, con un contenuto minimo di estratti veri della pianta. Per ottenere i benefici della camomilla, è preferibile usare fiori secchi sfusi o filtri di qualità senza additivi.
È vero che se lascia di più in infusione agita anziché rilassare?
Sì, è vero. Un’infusione troppo lunga può infatti estrarre un’eccessiva quantità di sostanze amare e resinoidi, che possono risultare irritanti e stimolanti, soprattutto per chi ha uno stomaco delicato e sensibile. Il tempo di infusione ideale per la camomilla non deve andare oltre i 10 minuti. Questo intervallo consente di estrarre la giusta quantità di principi attivi benefici senza esagerare con le sostanze amare e potenzialmente irritanti. Inoltre, è consigliabile utilizzare acqua non troppo bollente (intorno ai 90°C) per preservare al meglio le proprietà delicate dei fiori.
Rispettare i tempi e le modalità di preparazione è quindi fondamentale per godere appieno degli effetti calmanti e lenitivi della camomilla, evitando spiacevoli effetti contrari.
Quanto tempo ci vuole perché la camomilla faccia effetto?
Di solito, si possono sentire i benefici della camomilla già dopo 15-30 minuti, soprattutto per il sollievo da problemi di digestione o tensioni allo stomaco.
Per il rilassamento generale, l’effetto può variare a seconda della sensibilità individuale e del contesto in cui viene assunta: per esempio, bere la camomilla accompagnata da una routine serale tranquilla può aiutare ad amplificarne i benefici.
È importante considerare che la camomilla agisce come un supporto naturale al benessere, e non come un farmaco a effetto immediato, quindi è utile assumerla con costanza e in un momento della giornata favorevole al rilassamento.
Quante volte al giorno si può bere la camomilla?
Affinché risulti benefica e non dannosa, come per tutte le bevande e il cibo, è preferibile trovare il giusto equilibrio e non esagerare mai nelle assunzioni. In linea generale si possono bere 2-3 tazze di camomilla al giorno, preferibilmente dopo i pasti o alla sera prima di coricarsi.
Quando non prendere la camomilla?
Ci sono alcune situazioni in cui è consigliabile evitare o limitare l’uso della camomilla:
- allergie note alle Asteraceae (ambrosia, margherite, crisantemi)
- se si ha una reazione avversa o insolita (agitazione, nausea, mal di testa) dopo l’assunzione.
Chi soffre di reflusso può bere la camomilla?
La camomilla, in molti casi, può aiutare chi soffre di reflusso grazie al suo effetto lenitivo sulla mucosa gastrica. Tuttavia, ogni organismo reagisce in modo diverso: in alcuni soggetti sensibili o in caso di infusione troppo concentrata, potrebbe stimolare una leggera secrezione acida e peggiorare i sintomi. È importante quindi prestare attenzione al proprio corpo e alle sue reazioni, interrompendo il consumo della tisana se si notano effetti negativi o insoliti.
Qual è la migliore Camomilla?
La camomilla sfusa, meglio se composta da fiori interi, è sicuramente la scelta migliore.
Rispetto a quella in bustina o solubile, offre infatti numerosi vantaggi:
- Più benefici e più sapore: i fiori interi sono meno lavorati, quindi mantengono intatti i principi attivi, l’aroma e il sapore originale della pianta. Il risultato? Un infuso più efficace profumato e gustoso.
- Zero additivi: non contiene zuccheri, dolcificanti o aromi artificiali, presenti invece in molte camomille solubili o in filtro.
- Riconoscibile e sicura: i fiori interi sono visibili e facilmente identificabili. Questo riduce il rischio di frodi o sostituzioni con erbe simili ma di qualità inferiore, cosa che può accadere ad esempio nelle tisane in filtro dove la camomilla è quasi polverizzata.
- Scelta più sostenibile: niente bustine con materiali plastici o colle industriali, che possono rilasciare microplastiche nell’acqua dell’infusione e inquinare l’ambiente una volta buttate. Con la camomilla sfusa, basta un filtro riutilizzabile o un infusore in acciaio.
- Più conveniente: dal punto di vista economico, la camomilla sfusa è più vantaggiosa, a parità di peso il prezzo infatti è inferiore.
Hai altre domande sulla camomilla o curiosità da soddisfare? Scrivici pure! Siamo qui per aiutarti a scoprire tutti i segreti di questa piccola grande alleata naturale.
Nel frattempo, mettiti comodo, prepara una buona tazza di camomilla e… rilassati!
Schede Erbe:
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Camomilla, Matricaria chamomilla L..
Fonti:
- Srivastava JK, Shankar E, Gupta S. Chamomile: A herbal medicine of the past with bright future. Mol Med Report. 2010;3(6):895–901. https://doi.org/10.3892/mmr.2010.377
- McKay, D. L., & Blumberg, J. B. (2006). A review of the bioactivity and potential health benefits of chamomile tea (Matricaria recutita L.). Phytotherapy Research, 20(7), 519–530.
- Amsterdam, J. D., Li, Y., Soeller, I., Rockwell, K., Mao, J. J., & Shults, J. (2009). A randomized, double-blind, placebo-controlled trial of oral Matricaria recutita (chamomile) extract therapy for generalized anxiety disorder. Journal of Clinical Psychopharmacology, 29(4), 378–382.
Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.
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