Quinoa: cos’è, proprietà, benefici, come si cucina

Quinoa cos’è

Al giorno d’oggi mangiare non è solo una necessità, rappresenta il nostro stile vita. Perché se noi “siamo quello che mangiamo” allora dobbiamo conoscere bene gli alimenti che consumiamo ogni giorno.

A questo scopo è bene conoscere nuovi cibi, assecondare la stagionalità e conoscere ed evitare certe abitudini. Tutto questo è molto importante per orientarsi meglio in un mondo in cui l’offerta di alimenti e bevande (spesso poco sani) è sempre maggiore.

Ecco perché oggi vi parliamo dei “Chicchi d’oro”, ovvero i chicchi di Quinoa, un alimento antico, ricco di proprietà nutritive. Scopriamo meglio di cosa si tratta, quali sono le sue proprietà e benefici, e come si cucina.

Che cos’è la quinoa

Il nome “Quinoa” deriva dalla parola quechua “kiuna”. Considerata una pianta sacra dalla popolazione Inca che infatti le attribuiva il nome di “grano d’oro” o “grano madre”.

La Quinoa è un cereale o un legume? Né l’uno né l’altro…in realtà la Quinoa (Chenopodium quinoa Willd.) è una pianta erbacea della famiglia delle Chenopodiaceae (di cui fanno parte spinaci e barbabietole).

Originaria delle Ande, nei dintorni del Lago Titicaca (tra la Bolivia e il Perù).

In passato la Quinoa era un alimento base dell’alimentazione del popolo Inca, la sua coltivazione era molto estesa in tutto il territorio, considerato un alimento sostanzioso, ricco di nutrienti e altamente digeribile.

Successivamente, con l’arrivo dei Conquistadores, fu soppiantata dai cereali europei come grano e orzo. Fu allora che la Quinoa rischiò l’estinzione, ma fortunatamente, nonostante i divieti imposti dagli spagnoli, alcune coltivazioni furono salvate. Fu solo negli anni ‘70, con il cambio delle abitudini alimentari occidentali, che la Quinoa comparve nelle nostre tavole.

Proprietà nutrizionali 

La Quinoa si mostra altamente digeribile, ricca di proteine, priva di glutine e povera di calorie. Un alimento versatile che si presta a diverse preparazioni culinarie, facile da introdurre nella propria dieta quotidiana.

Ma ecco cosa contiene la Quinoa e perché viene definita “supercibo”:

  • Molto ricca di proteine e sali minerali: ottima fonte di amminoacidi essenziali, ricca di proteine di alta qualità come la lisina (importante per il cervello) e la metionina (valido aiuto per metabolizzare l’insulina). Valido alimento in caso di un’alimentazione prettamente vegana e vegetariana, carente di proteine. Si mostra, inoltre, molto ricca in minerali (magnesio, potassio, zinco, ferro, ecc.) e per questo, spesso, ne viene consigliata l’introduzione nella dieta di bambini, anziani, donne in gravidanza e sportivi.
  • Fonte di fibre: uno studio svolto su quattro varietà di Quinoa ha evidenziato un contenuto di fibre non trascurabile, un valido aiuto per favorire l’abbassamento della glicemia e del colesterolo nel sangue. Inoltre svolge un’ottima azione di pulizia dell’intestino favorendo la regolarità intestinale e favorisce il senso di sazietà diventando così un ottimo aiuto per il controllo del peso corporeo.
  • Non contiene glutine: si assiste ad un numero sempre più crescente di persone che soffrono di celiachia. Risulta, quindi, importante il consumo di cibi naturali ma privi di glutine. La Quinoa, anche in forma di farina, può risultare una valida alternativa al frumento nella preparazione di diversi alimenti (pane, pasta, dolci, ecc.).
  • Contiene flavonoidi: in particolare nella Quinoa si trova: quercitina e kaempferolo, molecole dalle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti ed antivirali. Aiutano a prevenire l’invecchiamento precoce delle cellule e la comparsa di malattie.

Benefici: per cosa fa bene?

I germogli di Quinoa quindi risultano molto utili in caso di:

  • Glicemia alta
  • Colesterolo alto
  • Celiachia
  • Sovrappeso
  • Irregolarità intestinale
  • Diete vegane e vegetariane
  • Stanchezza e carenza di minerali

Come cucinare la quinoa

Risulta molto semplice introdurre nella normale dieta quotidiana la Quinoa. Infatti, può essere un valido sostituto al riso, al cous cous o al miglio nella realizzazione di zuppe, minestre, insalate, polpette e dolci. Può essere un contorno diverso per secondi piatti di pesce e di carne.

Come si prepara? Si deve risciacquare con abbondante acqua i chicchi prima di procedere con la cottura. Questo per eliminare in modo efficace la saponina, una sostanza che ricopre il seme e che è caratterizzata da un gusto amarognolo.

Una volta sciacquati i semi vanno messi in una pentola con una quantità d’acqua doppia rispetto al peso totale dei semi. Si aggiunge un po’ di sale e si lascia cuocere per 15-20 minuti circa, fino a che l’acqua viene totalmente assorbita.

Controindicazioni ed effetti indesiderati 

  • E’ molto importante eseguire un buon lavaggio dei semi prima di consumarli proprio per limitare l’ingestione delle saponine presenti nella loro superficie.
  • Limitare l’assunzione se si soffre di calcoli renali.

Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.

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