L’uso salutistico ed alimentare delle erbe fa parte da secoli del vivere quotidiano dell’uomo e proprio per questo nel corso del tempo sono state fonte di ispirazione per vari proverbi, citazioni e detti popolari.
Sintetici e simpatici modi di dire derivanti dall’esperienza comune che portano con sé la saggezza e la sapienza popolare di un tempo e che conservano valori e significati validi, in alcuni casi, ancora oggi.
In questo articolo ho voluto raccogliere i più diffusi proverbi sulle erbe officinali con lo scopo di offrire un momento di svago ma anche di riflessione, cercando di capirne il significato e l’eventuale riscontro scientifico nei nostri giorni.
Malva (Malva sylvestris L.)
La Malva è una delle piante più note nella tradizione popolare ed in passato era utilizzata come panacea per tutti i tipi di male. Da qui i proverbi “La Malva ogni male salva” e “Malva e Camomilla non devono mancare in nessuna famiglia”.
Al giorno d’oggi la Malva non è più considerata una panacea ma è comunque un importante rimedio erboristico al quale sono riconosciute proprietà blandamente lassative, emollienti e lenitive sulle mucose con cui entra in contatto. Le sue proprietà sono dovute all’elevato contenuto in mucillagini, sostanze dall’elevato potere addolcente ed emolliente. Utile soprattutto per favorire la funzionalità dell’apparato digerente e delle vie respiratorie in caso di disturbi da raffreddamento. Ottima anche per uso esterno dove aiuta a lenire le irritazioni della pelle e del cavo orale.
Due proverbi descrivono proprio l’utilizzo benefico della Malva per contrastare i classici malanni delle vie aeree in inverno “Raccogli la malva in luglio, non avrai tosse in febbraio” e per favorire il benessere del cavo orale “Dal mal di denti ti salva un impacco di Malva”.
Un altro detto recita “Un orto e la Malva danno sufficienti medicine per la casa”, facendoci capire come nel passato, senza avere riferimenti o moderne ricerche nutrizionistiche, avevano già capito l’importanza degli ortaggi e dei rimedi naturali per il benessere del corpo.
Salvia (Salvia officinalis L.)
Tra i medicamenti casalinghi che erano a disposizione nell’orto o nel giardino quando non c’era la possibilità di reperire molte medicine c’era la Salvia. Un vecchio proverbio infatti dice “Chi ha la Salvia nell’orto ha la salute nel corpo”.
Decotti ed infusi di Salvia venivano utilizzati in caso di dissenteria, tosse, infezioni alla bocca, per la pulizia dei denti e molti altri disturbi. Insomma era considerata una pianta salvatrice e si riteneva che avesse il potere di fare vivere a lungo tanto che due proverbi recitano “Se molto vuoi campare Salvia devi mangiare” e “La Salvia ti salva”.
Si credeva addirittura che il suo stato di salute potesse influenzare quello del padrone di casa. Infatti un detto veneto dice “Quando more la Salia che xe nel’orto, more el paron de casa o l’è za morto” (quando muore la Salvia che è nell’orto, muore anche il padrone di casa o è già morto).
Oggi alla Salvia sono riconosciute proprietà antisettiche, digestive, toniche generali ed antisudorali. L’insieme delle sostanze che contiene è in grado inoltre di svolgere un’azione estrogenica risultando quindi utile per contrastare i disturbi del ciclo mestruale e della menopausa.
Piantaggine (Plantago major L.)
“Quando un rospo è punto da un ragno si precipita sulla Piantaggine e li trova soccorso”.
In questo proverbio medioevale si fa riferimento alle proprietà lenitive, cicatrizzanti ed antipruriginose della pianta in caso di svariate irritazioni cutanee.
Frizioni di foglie fresche in caso di punture di api, vespe, calabroni ed altri insetti sono utili per dare sollievo alla zona interessata e sarebbero inoltre in grado di neutralizzare l’effetto del veleno penetrato nella pelle.
A tal proposito si è notato che le donnole, prima di combattere con le vipere, si rotolano nella Piantaggine.
L’uso topico della Piantaggine per alleviare le infiammazioni della pelle è riconosciuto anche dalla Commissione E tedesca che la consiglia in caso di punture di insetti, tagli, graffi e bruciature.
Valeriana (Valeriana officinalis L.)
Pianta dalle riconosciute proprietà sedative e rilassanti sul sistema nervoso. Sono numerosi gli studi che dimostrano la sua efficacia nel contrastare nervosismo, agitazione, irrequietezza e lievi disturbi del sonno. La parte che viene utilizzata è la radice contenente sesquiterpeni, iridoidi e una piccola quantità di olio essenziale.
Ecco quindi che il proverbio “La Valeriana da ogni male risana” con cui si considerava la Valeriana un rimedio per una grande varietà di disturbi non trova quindi riscontro ai giorni nostri.
Mentre il proverbio “Per aver la mente sana, radice di Valeriana” ha fondamento.
Sambuco (Sambucus nigra L.)
“Il Sambuco ha sette virtù”.
Questo proverbio originario dell’aria alpina ha un buon fondamento dal punto di vista dell’impiego salutistico della pianta. Infatti al sambuco sono attribuite svariate proprietà.
I fiori considerati diaforetici, cioè favorenti il fisiologico processo di sudorazione e vengono quindi impiegati nei disturbi da raffreddamento delle vie respiratorie accompagnati da febbre. Nel 1999 l’OMS ha riconosciuto l’uso tradizionale dei fiori di sambuco come diaforetici ed espettoranti. Presentano inoltre proprietà emollienti e diuretiche.
I frutti del sambuco hanno invece proprietà lassative, ma bisogna porre attenzione nella loro raccolta in quanto se immaturi possono essere nocivi.
La corteccia interna (libro) è un potente diuretico.
Tradizionalmente le nostre nonne erano solite preparare un unguento contro le scottature a base di olio d’oliva, cera d’api e midollo di sambuco.
Ruta (Ruta graveolens L.)
I proverbi “Cenere e ruta da ogni male aiuta” e “La Ruta guarisce ogni male” stanno ad indicare la grande importanza che in passato era attribuita questa pianta. Veniva infatti utilizzata per eliminare i vermi intestinali, visti come causa di molti mali. Era inoltre considerata utile in caso di molte altre malattie, non solo per l’uomo ma anche per gli animali.
Oggi si sa che è una pianta tossica e pertanto ne viene sconsigliato l’uso fitoterapico. La sua assunzione può provocare gravi disturbi gastro-intestinali, vertigini, tremori d convulsioni. E’ inoltre fotosensibilizzante e, ad elevati dosaggi, abortiva.
In alcune zone dell’Abruzzo si dice: “Hai avuto la mamma astuta, che si è mangiata 9 cime di Ruta”, in quanto, in passato, in queste zone le donne incinte mangiavano piccole quantità di ruta come sorta di vaccino per proteggere la gravidanza ed evitare di abortire.
A scopo alimentare viene utilizzata in piccole dosi nella preparazione di grappe e liquori, ai quali conferisce uno spiccato sapore di arancia.
Assenzio (Artemisia absinthium L.)
L’Assenzio è pianta dalle proprietà toniche-digestive, vermifughe ed antisettiche nota soprattutto per il suo liquore, molto in voga tra gli artisti dell’800.
Trova indicazione soprattutto nei problemi digestivi, in caso di disfunzioni epatiche e nei disturbi legati al ciclo mestruale.
Il suo gusto è notoriamente molto amaro anche se un proverbio dice “E’ più facile trovare dolce l’Assenzio, che in mezzo a poche donne un gran silenzio”.
Schede Erbe:
Per maggiori informazioni sulle Erbe presenti sull’articolo cliccare sui seguenti link:
Assenzio, Artemisia absinthium L.
Malva, Malva sylvestris L.
Piantaggine, Plantago major L.
Salvia, Salvia officinalis L.
Valeriana, Valeriana officinalis L.
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