Esistono diverse tipologie di cosmetici e si possono suddividere in alcune categorie. In questo articolo spieghiamo alcune differenze tra cosmetici naturali, biologici ed ecologici e nello specifico delle creme solari, la differenza tra filtri fisici e filtri chimici.
Cosmetici naturali ed ecologici: differenze e peculiarità
Cosa si intende per cosmetici naturali?
Si intendono tutti quei prodotti che contengono ingredienti di origine vegetale e minerale. Escludendo prodotti derivanti dal petrolio e prodotti di origine sintetica.
Cosa si intende per cosmetici ecologici?
Si intendono tutti quei prodotti che vengono formulati e prodotti nel rispetto dell’ambiente, dalla formulazione al packaging eco-sostenibile.
Qual è la differenza con un cosmetico biologico?
A differenza dei cosmetici naturali, i cosmetici biologici dovrebbero contenere una buona parte degli ingredienti provenienti da agricoltura biologica.
In realtà non esiste ancora una direttiva precisa su questi prodotti da parte della commissione europea, per questo esistono diverse certificazioni che danno delle linee guida che l’azienda si deve impegnare a seguire per cui il suo prodotto possa essere considerato biologico.
In Italia si possono trovare nell’etichetta dei prodotti i bollini di certificazione, ad esempio:
- ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale);
- CCPB (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici);
- AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica).
Come si può usare veramente un cosmetico naturale al 100%?
L’unica vera garanzia che si può avere per usare un cosmetico naturale al 100% è preparare il cosmetico a casa con le proprie mani. Si possono usare ingredienti naturali e reperibili in erboristeria ma l’unico problema rimane la conservazione del prodotto. Una volta preparato, essendo privo di conservanti controllati, bisognerebbe tenere il cosmetico auto-prodotto in frigo ad una temperatura di 4-5° per un periodo di massimo 5 giorni.
Una buona soluzione? Trovare un compromesso tra chimico e naturale.
Un esempio lampante è proprio il prodotto solare. Si può benissimo pensare di fare una crema in casa, ci sono diversi tutorial che stanno spopolando sui cosmetici fai da te. Ma realizzare un solare fai da te è una cosa abbastanza rischiosa. Come possiamo sapere se è veramente protettivo? Volete davvero provare direttamente sulla vostra pelle la sua efficacia? Il consiglio? Meglio non scherzare con gli effetti negativi dei raggi UV. Meglio affidarsi, ad aziende serie che utilizzano filtri solari efficaci per proteggere la pelle dagli effetti dannosi del sole. Se proprio avete voglia di sperimentare qualche cosmetico fai da te cercate di seguire i consigli di persone serie e informate nel settore cosmetico.
Filtri solari: Preferire filtri Naturali o Chimici? A voi la scelta.
I filtri solari si distinguono in due categorie: Fisici e Chimici.
Filtri fisici di origine minerale
I filtri fisici sono di origine minerale come Titanio e Zinco, e quindi naturali, ma rendono la crema pastosa e difficile da spalmare. Quindi comporre una crema solare naturale è possibile utilizzando solo filtri fisici ma purtroppo la stendibilità del prodotto non garantirebbe una completa protezione. Infatti ci troveremmo con una crema bianca e pastosa con il rischio di ottenere la tipica abbronzatura a strisce e di scottarci nei punti in cui non riusciamo a stendere la crema.
PRO: naturale, protezione da UVA e UVB, eco-sostenibile.
CONTRO: stendibilità del prodotto, rischio di scottature dove non si riesce ad applicare il prodotto.
Filtri fisici in forma di nano-particelle
Oggi si possono trovare creme naturali in commercio con solo filtri fisici e facilmente spalmabili. Ma attenzione, molto spesso questa cosa è permessa dall’uso di filtri fisici in forma di nano-particelle. Le nano-particelle migliorano la consistenza della crema ma potrebbero penetrare negli strati più profondi della pelle arrecandovi dei danni.
PRO: naturale, miglior spalmabilità, protettivi dagli UV.
CONTRO: potrebbe penetrare negli strati più profondi della pelle e causare danni.
Filtri chimici
Per quanto riguarda i filtri chimici invece, sono molto attivi nello schermare la pelle sia dai raggi UVB che dai raggi UVA e permettono alla crema di restare fluida e quindi facilmente spalmabile in tutto il corpo. Ovviamente parlando di un ingrediente chimico è facile che i composti di degradazione che si formano per reazione ai raggi solari possano reagire con la pelle provocando irritazione o sensibilizzazione.
PRO: protezione ottima da UVB e UVA, ottima spalmabilità.
CONTRO: ingredienti chimici, possibili reazioni sulla superficie della pelle, inquinano l’ecosistema marino.
Ingredienti da evitare all’interno di un cosmetico
Gli ingredienti che è certamente meglio evitare all’interno di un prodotto di cosmesi sono: i derivati dal petrolio:
- Parabeni;
- Paraffina;
- Vasellina;
- Siliconi;
- Petrolati vari.
Ecco un link del Ministero della Salute dove potrete trovare tutti i filtri UV ammessi all’interno di un prodotto solare: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_155_listaFile_itemName_7_file.pdf
Creme solari per i bambini
Usate creme con una protezione molto alta per la pelle delicata dei vostri bambini, in quanto le scottature in età infantile potrebbero portare ad un aumento del rischio di contrarre il melanoma in età adulta. Assicuratevi quindi che sia ben protetto.
Se scegliete una crema totalmente naturale e quindi priva di filtri chimici assicuratevi che non contenga nano-particelle e cercate di spalmare la crema anche se davvero molto pastosa e bianca su tutta la pelle del vostro bambino.
Se conoscete bene l’entusiasmo del vostro bimbo che non resiste più di tanto all’euforia di buttarsi subito in acqua, optate per una crema facilmente spalmabile che quindi contenga filtri chimici ma sicuramente altamente protettivi per la pelle dei bambini. Sicuramente in questo caso la priorità va alla protezione e non al fatto che l’ingrediente sia chimico o meno, rispetto a quello che potrebbero provocare i raggi UV sarebbero il danno minore.
Rinnovate l’applicazione della crema solare naturale/biologica almeno ogni 2 ore e soprattutto dopo ogni bagno. Applicate bene la crema anche nel viso, facendo attenzione agli occhi. Mettete sempre ai vostri bimbi un cappellino o una bandana per proteggere la testa dal sole. Spalmate la crema solare anche sulla parte superiore dei piedini e sulle orecchie, sono zone del corpo a cui molte volte non si pensa ma che senza protezione si potrebbero scottare molto facilmente.
Tipologie di cosmetici
I cosmetici che troviamo in commercio si dividono in:
- Cosmetici con la certificazione biologica: sono prodotti che, dopo attente verifiche da parte dell’ente di certificazione biologica sulla provenienza biologica degli ingredienti, ricevono il permesso di apporre il logo della certificazione in etichetta;
- Cosmetici che contengono estratti vegetali da agricoltura biologica e non, ponendo attenzione all’ecologica del territorio: Sono cosmetici che, nonostante non abbiano una certificazione bio, seguono le prassi di buona fabbricazione nel rispetto dell’ambiente;
- Cosmetici che contengono sia ingredienti chimici che ingredienti vegetali da agricoltura biologica: ovviamente non ottengono il bollino dell’ente certificatore biologico, ma come nell’esempio dei solari, in alcune situazioni la chimica torna utile.
Un cosmetico sicuro e di qualità che requisiti deve avere?
Innanzitutto deve rispettare le leggi stabilite dalla commissione europea come ad esempio:
- Non deve contenere ingredienti vietati;
- Non deve superare i limiti di concentrazione previsti per alcuni ingredienti;
- Deve elaborare la valutazione di sicurezza del prodotto;
- Deve compilare l’etichetta del prodotto secondo le norme vigenti in modo da aiutare il consumatore nella scelta del prodotto.
Questi sono i principi fondamentali che l’azienda dovrebbe seguire a prescindere da biologico o naturale. Molte aziende usano prodotti naturali, biologici ed eco-sostenibilli senza affidarsi ad un ente certificatore ma seguendo una filosofia aziendale etica e corretta nel rispetto dell’ambiente e del consumatore.
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