L’Arnica, Arnica montana L., come si può già dedurre dal suo nome, cresce spontanea in montagna tra i 500 e i 2500 metri sopra il livello del mare. Purtroppo è una pianta protetta, sempre più rara in Italia a causa dell’aumento di coltivazioni intensive che impediscono la crescita spontanea di questa pianta.
Come viene prodotta la Tintura Madre (soluzione idroalcolica) di Arnica?
L’Arnica, si raccoglie in estate e viene messa a macerare in soluzione idroalcolica con una gradazione finale di 60°. Si lascia in macerazione per circa un mese e poi viene torchiata e filtrata. Molte aziende, proprio perché è una specie protetta, invece dell’Arnica montana utilizzano un altro tipo di Arnica.
Spesso al posto della Tintura Madre viene fatto un oleolito, mettendo l’Arnica a macerare in olio al riparo dal sole in un contenitore di vetro scuro per circa un mese. Questa preparazione è quella più usata e più sicura per quanto riguarda l’Arnica, infatti viene molto usata per la preparazione di unguenti e creme per uso topico.
Quali sono i principi attivi dell’Arnica?
Contiene:
- Lattoni sesquiterpenici: tra cui l’elenalina, diidroelenalina, arnicolidi, arnifolina, etc.;
- Triterpeni: taraxasterolo, arnidiolo, faradiolo.
- Flavonoidi: apigenina, ispidulina, pectolinarigenira, crisoeriolo, jaceosidina, scolymoside, buteletolo, astragaloside, patuletina, etc.;
- Oli essenziali: idrossitimolo dimetiletere, timolo metiletere, etc.;
- Poliacetileni;
- Acidi organici;
- Carotenoidi;
- Cumarine;
- Polisaccaridi.
Quali proprietà sono attribuite all’Arnica?
L’Arnica è molto famosa per la sua azione lenitiva e spasmolitica sui tessuti muscolari lisci. Grazie al contenuto di alcooli triterpenici, permette infatti la distensione della muscolatura.
Il fitocomplesso dell’Arnica aiuta a calmare i piccoli traumi. Riduce il dolore e il livido permettendo anche il riassorbimento dell’edema.
Quali sono gli utilizzi?
Sotto forma di tintura madre, oleolito, unguento o come ingrediente all’interno di una crema per impacchi esterni su botte o piccoli traumi. Usata anche per stiramenti muscolari, piccoli ematomi, tensioni cervicali e distorsioni.
Controindicazioni
L’uso dell’Arnica in erboristeria è esclusivamente per via esterna.
Infatti l’Arnica per uso interno è considerata tossica anche a dosi abbastanza basse. La presenza di elenalina comporta un’azione emolitica a livello del circolo sanguigno. Si sconsiglia quindi l’assunzione per via interna. Si possono comunque trovare preparazioni omeopatiche a base di questa pianta ma prima di assumerla chiedete consiglio al vostro medico.
L’uso esterno non comporta rischi di tossicità tranne in caso di allergie e sensibilità ai lattoni sesquiterpenici, in quel caso si manifesteranno reazioni cutanee.
Avvertenza:
Evitare di usare l’Arnica su cute lesa e ferite aperte.
Fonti:
- Tinture Madri in fitoterapia. Massimo Rossi. Studio Edizioni.
Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.
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