Tintura madre: cos’è, a cosa serve, come utilizzarla

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In erboristeria capita spesso di sentire nominare le tinture madri di diverse piante, ma che cosa sono? E come funzionano? In questo articolo cercheremo di chiarire alcuni dubbi inerenti a queste preparazioni erboristiche.

Cos’è la tintura madre?

La tintura madre, detta anche soluzione idroalcolica, consiste in una preparazione liquida composta da acqua e alcol, in cui viene fatta macerare la droga fresca in un rapporto Droga:Solvente di 1:10 (quindi a una parte di droga corrispondono 10 parti di solvente).

Per droga in Fitoterapia intendiamo la parte della pianta che contiene il principio attivo, da raccogliere nel suo habitat (meglio evitare di raccogliere le piante lungo le strade, per via dello smog) e nel proprio tempo balsamico (quindi nel periodo in cui la pianta produce la maggior quantità di principi attivi).

La soluzione idroalcolica deve essere di un’appropriata gradazione. Il grado alcolico, infatti, dovrà variare in un range che va dai 45° ai 65°, in funzione alla pianta che si utilizza. I principi attivi di diverse piante hanno differenti solubilità nel solvente. Si può trovare il corretto grado alcolico della specifica pianta consultando la Farmacopea Francese (X edizione) a cui fa riferimento la nostra Fitoterapia.

La farmacopea francese ha regolato la preparazione delle tinture madre: per ogni pianta descrive quale specie si debbano utilizzare, quali parti della pianta (droga), il periodo giusto di raccolta, il grado alcolico della macerazione, ecc.

Come funziona la Tintura Madre in omeopatia?

Le Tinture “Madre” vengono chiamate così proprio perché rappresentano il materiale di partenza per preparare i rimedi omeopatici. Il tipico rimedio omeopatico è il risultato di una serie di diluizioni fatte a partire proprio da una tintura madre.

Solitamente vengono effettuate diluizioni alla centesima parte (CH), ovvero una goccia di Tintura Madre viene diluita con 99 gocce di alcol (1CH), per proseguire poi con ulteriori diluizioni centesimali. In ogni passaggio vengono effettuate delle agitazioni del contenuto ed ogni diluizione viene indicata con un aumento del coefficiente numerico (ad esempio 50CH indica che è stato effettuato 50 volte il processo di diluizione centesimale).

Le tinture madri, se utilizzate senza diluizione, non sono considerate tuttavia dei rimedi omeopatici.

Differenza tra tintura madre (soluzione idroalcolica) e macerato glicerico (gemmoderivato)

La differenza tra macerato glicerico (gemmoderivato) e tintura madre (soluzione idroalcolica) consiste che nel primo viene utilizzata la parte embrionale delle piante fresche (meristemi) come ad esempio gemme, boccioli, giovani getti, da cui il nome “Gemmoderivati”.

Da questo deriva la differenza più ampia tra Fitoterapia e Gemmoterapia. Nella fitoterapia infatti si usano elementi della pianta come foglie, fiori, radici, cortecce, tutte parti già mature. Nella gemmoterapia invece vengono utilizzate parti giovani delle piante stesse.

I due prodotti sono differenti anche per il tipo di solvente utilizzato. Per le tinture madri viene impiegata una miscela di alcool ed acqua mentre i principi attivi dei gemmoderivati vengono estratti mediante una miscela di alcool e glicerina e successivamente diluiti con una proporzione di 1:10 con una miscela di acqua, alcool e glicerina. Il grado alcolico del prodotto finale è di 39°.

A cosa serve la tintura madre o soluzione idroalcolica

La finalità della tintura madre dipende innanzitutto dal tipo di pianta che viene usata per la preparazione. Ogni pianta infatti ha un diverso effetto benefico che dipende dal tipo di principi attivi estratti.

Molto spesso vengono associate tinture madre di piante diverse che agiscono in sinergia migliorando l’effetto salutistico della pianta principale.

Le Tinture Madri possono essere utili per diverse esigenze di benessere come ad esempio:

  • Per favorire il rilassamento si consigliano le Tintura Madri di Escolzia, Passiflora e Iperico;
  • Per aiutare la digestione: Melissa, Finocchio e Rosmarino;
  • Per migliorare la circolazione: Rusco e Mirtillo nero;
  • Per depurare l’organismo: Carciofo, Cardo mariano, Tarassaco e Bardana;
  • Per alleviare i sintomi della menopausa: Salvia, Trifoglio rosso e Agnocasto.

Posologia tintura madre

La tintura madre si assume in gocce da sciogliere in un bicchiere d’acqua per via orale. Solitamente le dosi dipendono dalla pianta che si intende assumere, ma in linea di massima per gli adulti si consiglia circa 60 gocce 2 volte al giorno, meglio se dopo i pasti principali.

E’ bene evitare di assumere le gocce direttamente sulla lingua per evitare i danni che potrebbe provocare l’alcool alla cavità buccale.

Come fare la tintura madre

La Tintura Madre si prepara a partire da piante fresche, questo per mantenere inalterato il “totum” delle sostanze contenute nella pianta, che viene in parte perso con l’essiccazione.

Il rapporto tra droga e solvente è di 1:10 ed è sempre riferito alla droga secca anche quando si utilizzano droghe fresche.

Quindi è importante calcolare la quantità di acqua che andremmo ad aggiungere tenendo presente che una certa percentuale è già presente nella pianta fresca.

Una volta raccolta la nostra pianta ci si deve munire di un contenitore di vetro dove andranno posti la pianta fresca sminuzzata e la soluzione calcolata in precedenza. Ovviamente in base alla pianta scelta si seguiranno le direttive della Farmacopea per ottenere l’ideale gradazione alcolica.

Una volta preparata la soluzione idroalcolica, essa va versata all’interno del contenitore di vetro in cui abbiamo inserito la pianta. Cerchiamo di fare in modo che la pianta venga totalmente coperta dalla nostra soluzione di estrazione per poi lasciarla a macerare per circa 20-30 giorni. Non ponete il contenitore al diretto contatto con i raggi solari ma in un luogo asciutto e riparato.

Una volta passato il tempo necessario alla macerazione per estrarre i principi attivi si filtra la Tintura Madre e si torchia la pianta per estrarre tutto il solvente rimasto.

Mettete la vostra Tintura madre in contenitori di vetro scuro e riponeteli in un luogo fresco e buio, così facendo la preparazione potrà durare anche 3 anni.

Generalmente si ottiene un prodotto limpido ma lasciato a riposo può formare un piccolo deposito che non pregiudica però la qualità del prodotto.

Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.

Fonti:

  • Ricettario medico di fitoterapia, Erica Campanini.
  • Tinture Madri in fitoterapia, Massimo Rossi.
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