Da dove nasce la tradizione erboristica di Erbecedario?
L’eredità erboristica di Erbecedario ha radici antiche e si lega profondamente alla storia di Don Luigi Zocca, che fu prete in nella piccola località di Sprea tra il 1918 e il 1951.
Dove si trova Sprea?
Sprea è un paesino di montagna, a circa 900 m.s.l.m., immerso nella natura del Parco della Lessinia, nel comune di Badia Calavena (VR).
E’ una piccola località che si sviluppa sulle pendici del monte Castèche tra due valli: la Val d’Illasi e la Val d’Alpone, in provincia di Verona.
Qui molte erbe officinali crescono spontanee e il detto popolare che corre tra questi monti è “Ogni erba che varda in su ga la so virtù” (cioè: ogni erba che guarda in su, ha la sua virtù).
Chi è Don Luigi Zocca?
A Sprea questo giovane prete cominciò la sua nuova vita tra il verde dei pascoli, alberi in fiore, cieli blu, fluttuanti nuvole basse e il canto allegro degli uccelli. All’inizio della sua attività pastorale Sprea era, allora come oggi, un luogo tranquillo e immerso nella natura incontaminata.
Gli inverni a Sprea sicuramente sembravano lunghissimi a Don Luigi ma appena cominciava la bella stagione percorreva sentieri sia tranquilli che impervi per raccogliere piante medicinali. Radici, foglie, fiori e cortecce che metteva nella sua gerla (o derla, antico cesto di forma conica munito di due fasce per poterlo portare in spalla) che poi ordinava con cura per farli essiccare e che successivamente studiava e usava con maestria.
Fu un parroco con una spiccata passione per le erbe officinali e da un innato desiderio di aiutare il prossimo. Cominciò a dedicarsi oltre che alla cura delle anime delle persone anche alla salute del loro corpo, attraverso la diffusione della conoscenza sull’uso delle erbe officinali.
Durante la guerra tra il 1915 e il 1918, divenne cappellano militare negli ospedali da campo di Bassano del Grappa (VI), Marostica (VI) e San Massimo a Verona. Ebbe modo di curare molti soldati feriti con impacchi e decotti di erbe ottenendo soddisfacenti risultati.
Traferito a Sprea potè continuare il suo studio per le erbe officinali aiutando in primis i parrocchiani e successivamente molti altri bisognosi che si recarono in pellegrinaggio presso l’umile Chiesa di Sprea.
Perchè divenne il famoso “Prete da Sprea”?
Don Luigi Zocca era solito sedersi sotto un Noce nei pressi della canonica, luogo in cui amava ricevere i suoi malati. Sotto quell’albero scriveva su piccoli fogli una ricetta su misura, basandosi sulle sue importanti conoscenze e sul suo saggio intuito. Dallo studio delle sue ricette è evidente la volontà di utilizzare rimedi alla portata di tutti, con erbe spontanee facilmente reperibili, specialmente dai poveri bisognosi.
Don Zocca si prendeva cura della persona nella sua globalità non trascurando l’aspetto psicologico. La sua pratica mirava principalmente a disintossicare e migliorare il benessere del corpo e ciò che fece per esperienza personale o semplice intuizione è oggi avvalorato da diversi studi universitari.
Le voci sulle capacità di don Zocca si diffusero in fretta. All’epoca non era raro vedere salire a Sprea malati, a piedi o in bicicletta, che venivano anche da altre Regioni. Si ricorda, infatti, che anche Mafalda di Savoia, la figlia del Re d’Italia, trovò dei benefici dai decotti del “Prete da Sprea”.
Molte sono le leggende e i racconti che avvolgono la figura di don Luigi Zocca. Si sbaglia chi tende a considerarlo come un “guaritore”, in realtà si tratta semplicemente di un eccellente erborista: aveva notevoli doti intuitive sostenute da importanti conoscenze fitoterapiche, con uno stile semplice di ricettare da autentico precursore della medicina naturalistica.
Alcune delle sue ricette originali
Per l’umiltà che lo caratterizzava don Luigi Zocca non scrisse libri e oggi di lui restano solo quei piccoli fogli di carta in cui scriveva di suo pugno le ricette alle persone che gli chiedevano un rimedio.
Del “Prete da Sprea” sono state controllate circa 200 ricette. E’ stato necessario un paziente e lungo lavoro di selezione, riordino e “traduzione” del materiale recuperato.
Le ricette qui di seguito sono riportate a puro scopo informativo. Evitare il fai da te. Chiedere sempre consiglio ad un esperto: erborista, farmacista o medico prima di assumere rimedi a base di erbe officinali.
Come Erbecedario ha pensato di portare avanti l’Eredità Erboristica?
L’Erboristeria Erbecedario si impegna a portare avanti la tradizione erboristica di don Zocca.
Non a caso il simbolo di Erbecedario è una gerla, per ricordare l’importante eredità erboristica lasciata da questo prete che amava andare per i boschi a raccogliere le erbe medicinali.
Eredità che non deve essere solo un ricordo o una semplice testimonianza folkloristica. Molti insegnamenti di don Zocca, infatti, sono ancora molto validi, anche se oggi è più consono parlare di medicina coadiuvante.
- Le ricette di Erbecedario si ispirano quindi alle ricette di don Zocca e agli usi popolari delle erbe medicinali, rivedute però in chiave moderna ed attuale con un continuo studio e aggiornamento sulle proprietà benefiche delle erbe officinali.
- Abbiamo creato sul sito una sorta di “Erbario”, ovvero un elenco di piante officinali (ognuna con una scheda tecnica di approfondimento) e delle relative proprietà. Erbecedario, porta nel nome uno degli obiettivi che lo caratterizzano, ovvero quello di diffondere la conoscenza sulle erbe e sul loro benefico utilizzo. Infatti, il nome deriva da “Erbe” + “Abbecedario”, il manuale che si utilizzava a scuola per imparare a leggere e scrivere.
- In onore a don Luigi Zocca e alla sua passione erboristica oggi sulla sommità del monte Castèche, a fianco all’ex canonica, nasce il “Giardino di don Zocca”, orto e giardino officinale di circa 400m2 con 300 diverse erbe officinali. Visitabile in autonomia o in compagnia di una guida esperta.
Fonti:
- F. Zampiva, 2002, Prete da Sprea Erborista del Signore, La Grafica Editrice.
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