La storia del liquore all’assenzio

Liquore di Assenzio Artemisia Absinthium

Quella che vi stiamo per raccontare è la storia di un celebre distillato che ha preso il nome da una delle principali piante che fanno parte della sua composizione: l’Assenzio.

Conosciuto anche con il nome di “fata verde” era la bevanda alcolica prediletta dagli artisti dell’800, da Proust a Baudelaire, da Van Gogh a Oscar Wilde, simbolo della vita bohémienne parigina e della perdizione.

Una bevanda controversa, dibattuta, un tempo ritenuta illegale, e con una storia molto travagliata. Scoprila in questo articolo.

Assenzio: che cos’è e sue proprietà

Prima di tutto vi voglio parlare del componente principale da cui viene ricavato questo liquore: l’Assenzio (Artemisia absinthium L.).
Pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae che cresce spontanea nei terreni incolti, lungo le strade e ai bordi dei campi dove si riconosce per le sue foglie color verde cenere e i piccoli fiori gialli.

Menego maistro (ossia signor maestro), così veniva chiamato in dialetto. Infatti era ritenuta una pianta utile per scacciare ogni tipo di male e gli anziani erano soliti avere in bocca qualche foglia di questa erba e masticarla lentamente in quanto dicevano che faceva bene.

L’Assenzio quindi, oltre ad essere noto per essere il componente del famoso liquore, è una pianta da sempre apprezzata per le sue proprietà benefiche.

Oggi viene impiegato soprattutto come tonico-digestivo nelle difficoltà digestive e nei disturbi gastro-intestinali. La sua azione è dovuta alla presenza di un principio amaro, l’absintina, e all’olio essenziale. In particolare l’absintina con il suo gusto molto amaro agisce eccitando le terminazioni nervose del tratto orale e stimolando così, per via riflessa, la secrezione di succo gastrico che stimola la digestione.

Nella medicina popolare viene inoltre usato per favorire il flusso mestruale e come vermifugo. Sembra inoltre che abbi un effetto tonificante e che sia in grado di aumentare la resistenza dell’organismo negli stati post-influenzali.

Il suo uso deve comunque essere moderato, sia nella durata sia nella posologia. Questo perché l’olio essenziale contiene un componente, il tuione, il cui abuso è dotato di effetti collaterali neurotossici in grado di dar luogo ad effetti convulsivi ed epilettici.

Ricetta originale del liquore di assenzio

Il liquore di Assenzio fu prodotto per la prima volta verso la fine del 1700 nella valle svizzera Val-de-Travers, non lontano dal confine con la Francia con lo scopo di sfruttare le proprietà digestive della pianta di Assenzio. Era un distillato con una elevatissima gradazione alcolica (da 45% a 74% gradi) a base di varie piante, tra cui sicuramente Assenzio, Finocchio ed Anice a cui si potevano aggiungere altre erbe aromatiche, spesso mantenute segrete.
La sua preparazione avveniva soprattutto in Svizzera ed in Francia e fu proprio qui, che nel 1800, raggiunse la sua massima celebrità. Dapprima consumata solo da pittori e poeti nei caffè parigini, la bevanda divenne assai in voga nella Francia di quell’epoca e la sua degustazione si diffuse tra tutte le classi sociali. Nei bar francesi nacque l’ora dell’Assenzio o l’ora verde, dove si era soliti bere la bevanda con rituali particolari e accessori stravaganti. Scrittori e poeti non solo lo consumavano ma ne fecero anche la loro musa personale e fonte d’ispirazione: un esempio è il quadro intitolato “L’Assenzio” di Edgar Degas oppure il dipinto “Il bevitore di Assenzio” di Edouard Manet.

Famosi anche i versi di Oscar Wilde riferiti all’Assenzio: “Un bicchiere di assenzio, non c’è niente di più poetico al mondo. Che differenza c’è tra un bicchiere di assenzio ed un tramonto? Il primo stadio è quello del bevitore normale, il secondo quello in cui cominciate a vedere cose mostruose e crudeli ma, se perseverate, arriverete al terzo livello, quello in cui vedete le cose che volete, cose strane e meravigliose”.

Verso gli inizi del 1900 si iniziò però a vociferare che l’Assenzio fosse in grado di provocare degli strani effetti in chi lo consumava, causando atti di pazzia, delirio ed allucinazioni. Si dice perfino che Van Gogh si recise un orecchio in preda ad una crisi di dopo aver bevuto l’Assenzio. L’intossicazione prodotta dal liquore consumato a scopo voluttuario fu denominata Absintismo e, se inizialmente era imputata solo alla presenza nell’olio essenziale del tujone, oggi si sa che in realtà l’absintismo era causato soprattutto dall’elevato contenuto alcolico del liquore.

Per questo motivo, unito alla continua pressione esercitata dai produttori di vino francesi che temevano la crescente popolarità dell’Assenzio e al movimento contro l’alcolismo, la bevanda iniziò il suo percorso verso il declino cadendo ben presto nell’oblio.

Oggi è legale o proibito?

Nel 1910 la produzione e il consumo del liquore a base di assenzio venne vietato in Svizzera e pochi anni dopo anche in Francia, Germania e Stati Uniti.

Solo nel 2005 il distillato fu dichiarato nuovamente legale. Ora quindi il liquore verde si può nuovamente gustare e non più solo ammirare nei dipinti dei grandi pittori. Al celebre distillato è stato dedicato un percorso turistico, la via dell’Assenzio, che si snoda tra le campagne della regione del Burgundy in Francia e la vicina Svizzera. Lungo questa via si possono trovare numerose distillerie che producono Assenzio visitate ogni anno da sempre più turisti che giungono qui per gustare la leggendaria bevanda verde.

Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.

 

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