Considerato da molti una cattiva abitudine, in realtà bere caffè può avere effetti benefici e contribuire alla salute dell’organismo.
Tutto dipende dalla quantità, basta non esagerare e consumarlo in modo moderato.
Scopriamo insieme proprietà, benefici, effetti collaterali e controindicazioni di una delle bevande più consumate al mondo.
Cos’è il caffè, composizione e principi attivi
Il caffè è una pianta appartenente alla famiglia delle Rubiaceae, che cresce nelle regioni tropicali tra i 600 e i 2000 metri di altitudine. Esistono più di un centinaio di specie della pianta del caffè, ma quelle più utilizzate per la produzione commerciale sono Coffea arabica e Coffea robusta. Quando i frutti di queste piante sono maturi se ne ricavano i semi, i quali dopo essere stati sottoposti al processo di torrefazione, si trasformano in grani dal colore bruno intenso e dal caratteristico aroma.
Il chicco del caffè contiene numerose sostanze, tra le quali la caffeina è sicuramente la più conosciuta. Ma sono presenti anche: minerali (potassio, magnesio, calcio), alcaloidi purinici (teofillina, teobromina), vitamine (in particolar modo niacina), lipidi, proteine, carboidrati e cellulosa, diterpeni, acidi clorogenici e polifenoli.
Proprietà del caffè
Grazie al contenuto di caffeina il caffè svolge un effetto stimolante sul sistema nervoso, che aiuta ad allontanare il senso di sonnolenza e ridurre la sensazione di fatica migliorando così l’efficienza fisica e mentale.
Inoltre secondo ricerche effettuati negli ultimi venti anni, il caffè sarebbe in grado di svolgere un’azione preventiva e di protezione nei confronti di numerosi disturbi e malattie. In questo caso l’effetto non è dato solo dalla caffeina ma dall’insieme di tutte le sostanze contenute nel chicco di caffè, dalle spiccate proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.
In particolare è stato dimostrato che il caffè sarebbe in grado di ridurre il rischio di:
- malattie neurodegenerative: diversi studi attribuiscono al caffè proprietà benefiche nei confronti delle principali malattie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e demenza senile;
- diabete: anche se non si è ancora capito il meccanismo d’azione, si ritiene che il consumo di caffè possa ridurre il rischio fino al 30/40% di andare incontro al diabete di tipo 2;
- problemi cardiovascolari: a differenza di quello che molti credono, gli studi momentaneamente disponibili affermano che il caffè non aumenta il rischio di malattie al cuore come infarto ed ictus. Anzi un consumo moderato avrebbe un effetto protettivo, riducendone il rischio del 10/15%;
- malattie tumorali: il consumo di caffè è associato ad una probabile diminuzione del rischio di tumore, soprattutto al fegato ed all’endometrio;
- disturbi del fegato: in diversi studi è stato evidenziato che il caffè potrebbe avere effetti protettivi sul fegato, diminuendo i danni epatici dovuti a diverse cause (alcool, virus etc) e riducendo il rischio di andare incontro ad una anormale funzionalità epatica tra cui cirrosi e tumori;
- patologie gastrointestinali: ci sono diverse evidenze scientifiche che smentiscono il fatto che il caffè possa causare patologie allo stomaco ed all’intestino come ulcera e gastrite. Al contrario il caffè può aiutare la digestione in quanto favorisce la produzione della bile e dei succhi gastrici.
Dosaggio
Quanti caffè si possono bere al giorno? Si ritiene che un consumo di 3/4 tazzine di caffè al giorno, pari a 300/400 mg di caffeina (rapporto EFSA) sia sicura per la maggior parte delle persone in buono stato di salute e che seguono uno stile di vita sano ed equilibrato.
E’ bene sottolineare che si tratta comunque di un valore indicativo in quanto la sensibilità alla caffeina è molto soggettiva e può variare notevolmente da persona a persona.
Inoltre bisogna tener conto anche del tipo di caffè. Infatti il caffè americano contiene il doppio di caffeina rispetto alla stessa quantità di caffè espresso, da moka o in cialde. Il caffè decaffeinato invece non contiene caffeina, se non in tracce.
Effetti e controindicazioni
Gli effetti collaterali possono manifestarsi in caso di eccessivo consumo di caffè e sono in genere rappresentati da irrequietezza, nervosismo, agitazione, palpitazioni e difficoltà a dormire.
Il caffè dovrebbe essere bevuto in minor quantità od evitato nelle persone che soffrono di ansia, insonnia, acidità gastrica ed aritmie, in quanto potrebbe accentuare questi disturbi. In questi casi si può consumare il caffè decaffeinato o meglio ancora, il caffè d’orzo.
Il caffè è inoltre controindicato in gravidanza, per i possibili effetti negativi della caffeina sul feto, durante l’allattamento e ai bambini.
Fonti:
- Moderate Coffee Intake Can Be Part of a Healthy Diet, Annals of Internal Medicine.
- Coffee Drinking and Mortality in 10 European Countries: A Multinational Cohort Study, Annals of Internal Medicine.
- Association of Coffee Consumption With Total and Cause-Specific Mortality Among Nonwhite Populations, Annals of Internal Medicine.
Questo articolo si basa sull’uso popolare tradizionale e sulla letteratura scientifica. Le informazioni ed i consigli presenti non sono di natura prescrittiva o curativa, ma hanno solo uno scopo informativo.
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