Gli esseri umani sono strettamente connessi con i cibi dolci. I gusti dolci sono strettamente collegati ai centri recettori del nostro cervello, e , in effetti, possono arrivare a ridurre il dolore e mitigare i sintomi della depressione e dello stress.
Purtroppo, sfortunatamente, queste proprietà ci portano ad abusare il consumo di dolcificanti ed è ormai comprovato al giorno d’oggi che il consumo di grandi quantità di dolcificanti sia dannoso per la salute.
Le persone sono sempre alla ricerca di nuove modalità per poter assumere dolci senza però avere le ripercussioni negative sulla salute. Ora cerchiamo di capire se esista un modo per far entrare i dolcificanti in una dieta sana ed equilibrata.
L’evoluzione dei dolcificanti
La maggior parte di noi pensa al gusto, in particolare al dolce, come un piacere, ma la dolcezza non è solo questo. In qualità di onnivori, i nostri antenati cacciatori-raccoglitori avevano una vasta scelta di cibi da poter mangiare e, il gusto dolce, era uno degli indicatori con cui gli uomini potevano identificare cibi sicuri e non velenosi con un elevato rapporto di nutrienti sulle tossine.
Con l’avvento della sedentarietà, l’uomo ha gradualmente scoperto nuove fonti di zuccheri concentrati.
- Lo sciroppo d’acero è stato introdotto dai Nativi Americani ed è divenuto famoso in tutto il nord America;
- Il Jaggery, un prodotto dalla canna da zucchero, è divenuta popolare in India ed il suo uso è largamente diffuso;
- Nella Cina antica alcuni dolcificanti simili al miele venivano estratti dalle piante;
- Nel XVII e XVIII secolo le zollette di zucchero divennero il dolcificante più utilizzato al mondo, superando tutti i dolcificanti tradizionali.
Mentre i nostri antenati pensavano che i cibi dolci fossero salutari perché carichi di calorie e perché non provocavano malattie, oggi, la maggior parte delle persone associa il concetto di “dolce” al “non salutare” e si usa quindi il gusto dolce per identificare i cibi più carichi di calorie. Si tenta dunque di mantenere il gusto dolce per rendere appetibili gli alimenti cercando però di ovviare alle calorie.
Un dolcificante “Naturale” è davvero migliore?
In diverse community che parlano di salute e sui portali di molti blogger specializzati si ritiene che i dolcificanti naturali come il miele, la stevia e lo sciroppo d’acero siano delle buone alternative allo zucchero raffinato. Ma quanto salutari sono realmente questi dolcificanti?
Il miele
Il miele è sempre stato un importante alimento nella dieta dell’uomo. Oltre a fruttosio e glucosio contiene enzimi e proteine, tracce di minerali, flavonoidi e altri polifenoli.
Nonostante possa esser visto come una semplice alternativa alle zollette di zucchero, un numero sempre maggiore di studi indica come il miele possa avere degli effetti fisiologici benefici.
Il consiglio è di non utilizzarlo mai cotto/bollito perché perde molte delle sue proprietà.
Stevia
La stevia è una pianta del Sud America caratterizzata da foglie con un elevato potere dolcificante.
Sulle sue proprietà esistono pareri discordanti. La maggior parte delle evidenze porta alla conclusione che possa essere considerato un dolcificante naturale non dannoso, se consumato in quantità ragionevoli.
Sciroppo d’acero, zucchero di noce di cocco e melassa
Sciroppo d’acero, zucchero di cocco, e melassa sono altri dolcificanti naturali molto popolari. Su questi però non esiste lo stesso volume di ricerca dei precedenti dolcificanti analizzati.
Vengono accomunati da un indice glicemico più basso rispetto del tradizionale zucchero bianco: tra questi il migliore risulta essere lo zucchero di cocco.
Per lo sciroppo d’acero c’è molta attenzione proprio per le proprietà anti-ossidanti.
Se si cerca un’alternativa al classico zucchero bianco raffinato, questi dolcificanti possono andar bene ed essere ugualmente efficaci: sono naturali, minimamente elaborati (a seconda della qualità che si acquista) e contengono minerali e fito-nutrienti che occorrono al nostro organismo in un modo del tutto naturale.
Hanno anche un buon rapporto di fruttosio su glucosio, che può essere importante per coloro che hanno intolleranze al fruttosio o problemi all’intestino.
Se però non si sta cercando di sostituire solo lo zucchero bianco raffinato, ma si vuole optare per qualcosa di più salutare, ad oggi la ricerca sostiene l’uso del miele e della stevia.
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